Dopo aver dato corpo e voce a June de Il Racconto dell’Ancella, tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood scritto nell’85, il percorso di indagine sul femminile nella società distopica di Gilead, continua attraverso I Testamenti (sequel uscito nel 2019), che mette in scena altre due figure emblematiche e sconvolgenti: la terribile Zia Lydia e la giovane Agnes. Ovvero, rispettivamente, il “male” e le “nuove generazioni”.Come nel teatro classico, le eroine di Atwood diventano sulla scena archetipi e al tempo stesso facce di una stessa medaglia che ci mostrano aspetti diversi dell’Essere. Così assistiamo alla banalità del male che scaturisce da orrori e pressioni vissute, sempre alla ricerca di una possibilità di salvezza e riscatto. L’adolescente Agnes, nata nel nuovo modello di società, si mostra al contempo priva di sentimenti e di sofferenza, “perché non ha ricordi”.
Lei è la vittima o il male? Si sfaldano i confini della moralità.
Questo spettacolo è stato sostituito con LA MEDEA