Lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale al Campania Teatro Festival 2018
Dora Maar ha attraversato tutto il ‘900 e nella prima metà della sua vita è stata vicina al cuore della Parigi artistica e culturale dell’epoca. La sua carriera fotografica fu breve ma intensa finché, spinta da Picasso, si dedicò alla pittura. Alla fine della sua relazione con Picasso, Dora è una donna spezzata, in preda a crisi psicotiche, che si chiude per cinquant’anni in un’esistenza di meditazione, preghiera e solitudine. Sono queste tre immagini di donna così lontane fra loro che affascinano. Dora raggiante musa dei surrealisti, la donna che gioca coi coltelli, Dora, la donna che piange nei ritratti di Picasso, Dora la reclusa, mistica piegata nel corpo dall’artrosi, ma sempre più raffinata nello spirito.
parole
Fabrizio Sinisiregia
Francesco Frongiacon
Ginestra Paladinomusiche originali
Carlo Boccadoroscene e costumi
Erika Carrettadisegno luci
Sarah Chiarcossuono
Silvia Lauretiassistente alla regia
Michele Basilela maschera del Minotauro è di
Mimmo Paladinoproduzione
Teatro Filodrammatici di Milano, Fondazione Teatro Duecrediti fotografici
Lorenzo Palmieri-
«Un viaggio davvero coinvolgente nei misteriosi meandri esistenziali di un personaggio dal carisma alquanto inquietante.» (Giuseppina Serafino, AgendaViaggi)
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«La regia di Frongia è come sempre efficace e il ritratto di questa grande donna risulta ben chiaro.» (Roberta Usardi, ModulazioniTemporali)