Tratto dall’opera più immaginifica di Ibsen, scritta in un viaggio in Italia nel 1867, PeerGynTrip è una favola onirica dall’andamento collodiano, dove tempi, spazi e luoghi si sovrappongono in un gioco temporale indefinito. I nuovi arrangiamenti della partitura che E. Grieg compose, per l’iconico testo del padre del Teatro moderno – con temi popolari come Mattino o Anitra Dance eseguiti live da vibrafono, zampogna, e campionature – suggellano la Babele di linguaggi che caratterizza lo spettacolo del Teatro del Loto.
Raramente insieme rappresentati, i 5 atti dell’opera, danno così vita a suggestioni visive e a contaminazioni, simili a quelle che, a Roma e a Ischia, dovettero ispirare lo stesso Ibsen per la sua opera più libera e fantastica. Lo spettacolo riunisce così culture popolari, scandinave e mediterranee, musiche, dialetti e caleidoscopici movimenti di scena, in un Trip psichedelico, molto pop. Un carillon, al di là del gender, che impegna 6 interpreti, fra attori, attrici e musicisti, in tutti i ruoli dell’opera, dove Peer Gynt, giovane cacciatore e contafrottole, è per la prima volta interpretato da una donna.