Cosa accadrebbe se improvvisamente fossimo costretti a rallentare e a mettere in crisi le nostre certezze?
Ettore Stein vive in un appartamento di design e sta per diventare il più giovane premier mai eletto in Italia.
La campagna elettorale, durante la quale ha cavalcato con piglio da navigato politico gli argomenti che colpiscono la “pancia” dell’elettorato, si è appena conclusa e ora non resta che attendere un risultato per tutti già noto: Ettore sarà il vincitore indiscusso. Proprio quando sembra che tutto stia andando per il meglio, però, la moglie Elisabetta – esasperata dal non riconoscere più il ragazzo premuroso e amorevole incontrato all’università – lo lascia. Questo evento imprevisto, in un momento così importante per Ettore, è il fattore scatenante di una svolta nella sua vita. Nell’appartamento di Ettore piomba un ospite inaspettato e misterioso, assimilabile nella sua funzione ad Angelo, personaggio a cui Pasolini ha dato vita in Teorema. Blad, così si chiama l’ospite inatteso, mette in crisi Ettore e dopo un lungo percorso di destrutturazione lo trasforma rendendolo irriconoscibile rispetto a prima. L’egoismo lascia spazio all’ascolto, all’empatia, al lato umano. Nel discorso di insediamento, Ettore non parla più alla “pancia”, ma al cuore delle persone. Ambiente, alimentazione, stili di vita: non c’è più ricerca del consenso ma desiderio di lasciare un mondo migliore di come lo si è trovato. Anche nei confronti di Arturo, fido pesciolino nella boccia, tutt’altro che muto (gli presta voce Tullio Solenghi) che, nonostante tutto, non ha mai lasciato solo Ettore.
Una commedia ambientale che strizza l’occhio al Pianeta verde di Colin Serrau, a cui l’autore si è ispirato per raccontare la storia della crisi dell’uomo moderno.