UN PATRIARCA, DUE FIGLI, TRE FEDI E UN ATTORE
Arricchendolo di esperienze personali, Stefano Sabelli fa di Figli di Abramo di Svein Tindberg (Blockbuster di Teatro di narrazione in Norvegia) un racconto colto, divertente, più intimo, seducente e mediterraneo dell’originale.
Con musica dal vivo, in modo brillante, da vita al diario di viaggio di un attore che da Gerusalemme si mette alla ricerca dell’Abramo perduto.
Affabulazione, ironia, riferimenti all’attualità sono le chiavi per far rivivere storia, mito e leggenda del primo credente monoteista dell’umanità: da 4 millenni riferimento di fede per miliardi di persone sulla Terra.
Profeta condiviso da ebrei, cristiani e musulmani, Abramo è stato un innovatore che da Ur dei Caldei in Mesopotamia, dov’è nato, si oppose all’idolatria dei suoi tempi per credere in un unico e solo Dio Creatore.
Ribelle ai facili idoli, diventa il primo esule braccato dell’umanità, in perenne peregrinare – fra Egitto, Cisgiordania, Penisola arabica, Mar Rosso – alla ricerca della Terra Promessa.