Sotto ad un pino marittimo due giovani distesi vengono trovati quasi abbracciati, si tengono quasi per mano. Chi sono? Chi li a uccisi? Verrà denominato “Il delitto di Giarre” quello in cui Giorgio Agatino Giammona di 25 anni e Antonino Galatola di soli 15 anni perdono la vita. Era il 31 ottobre 1980. Due ricercatori, due giovani adulti si muovono nello spazio all’interno di un’atmosfera cocente, onirica, sospesa. Si domandano cosa possa significare essere “quasi abbracciati”, tenersi “quasi per mano”. In un susseguirsi di sguardi, silenzi, ricordi e testimonianze i due attori entrano ed escono dallo stato onirico a quello del reale. La cronaca viene tradita da episodi della loro vita o forse di quella dei due giovani ammazzati. Tutto si annebbia, si confonde. Vengono avanti le individualità, una dopo l’altra: i corpi e le parole si incontrano e si scontrano. Vogliono solamente andare oltre se stessi, oltre quei due millimetri. È solo un piccolo spazio ma dentro c’è tutta la vita.