“La mia immagine mi ossessiona. Non inseguo un’idea oggettiva di perfezione, ma un mio personale mutevole concetto di autenticità. Perché, come dice Agrado nel film “Tutto su mia madre”: “Una è più autentica quanto più somiglia all’idea che ha sognato di sé stessa”.
Tratto dal libro di Daphne Bohemien “Trauma”.
Una performance visiva, un lavoro site specific, l’autoritratto come riflessione politica individuale e collettiva. Questo lavoro nasce da un incontro artistico tra Ksenija Martinovic e Daphne Bohemien, creando un testo in forma diaristica scritto da Daphne, sulle suggestioni di Ksenija. Una performance che indaga il corpo esteriore e interiore in una sorta di decomposizione anatomica. La perenne presenza dell’installazione video invita lo spettatore a essere parte attiva della performance. Immersi in una sorta di racconto visivo, come se fossimo dentro a un trip mentale percorriamo frammenti di riflessioni, parole dell’artista che diventano specchio nel quale riflettersi. Un racconto autobiografico, una confessione, una interrogazione, un gioco speculare.