ITALIA 1939 – SPAGNA 1970 – ITALIA 2023
Tre storie che si incontrano. Tre epoche. Una stessa discriminazione.
Tre vicende realmente accadute ispirano le storie che si intrecciano in questo spettacolo, quelle di Francesco, Amparo e Aurelia. Tre storie da inizio Novecento ad oggi di diritti negati, di ingiustizie subite. Pur lontane nel tempo, corrono parallele e in qualche modo si toccano, in un gioco di rimandi e coincidenze.
Quella poco raccontata, se non addirittura ignorata, degli uomini che durante il Fascismo venivano arrestati con l’accusa di essere omosessuali, di essere Arrusi, per poi essere confinati in isole di detenzione in nome della purezza della razza e del costume. A Catania nel 1939 il questore Molina ordina retate di uomini e ragazzi della città, li incarcera, li sottopone a interrogatorio, li condanna al confino e li spedisce alle isole Tremiti, dove sconteranno una pena di cinque anni, lontano da tutto.
C’è poi una storia che conosciamo poco, perché non è una nostra storia: quella degli omosessuali che, sotto il Franchismo in Spagna, vengono sottoposti a rieducazione forzata come da legge di Pericolosità Sociale del 1970, secondo la quale l’omosessualità deve essere curata in centri dedicati, tutti all’interno di specifiche carceri, come quelli di Carabanchel a Madrid o di Badajoz in Estremadura.
Ci sono infine le storie di oggi, che una conclusione non l’hanno ancora avuta, come quella della procura di Padova che, nella primavera del 2023, ha impugnato gli atti di nascita di 33 bambini nati da coppie omogenitoriali composte da due madri.