Il protagonista di Albanaia è il tenente medico Vittorio Bellei che ci accompagna in prima persona, attraverso frammenti del suo personale diario di guerra.
La drammaturgia, tratta dal romanzo di Augusto Bianchi Rizzi, mette al centro un uomo e le sue convinzioni, la storia di un medico che aderisce con rigore etico e morale al sistema di valori del suo tempo e dedica tutto se stesso alla causa in cui crede.
Dopo la nascita del figlio, Vittorio Bellei parte con le truppe Alpine per la guerra d’Albania. Con lui siamo a Brindisi prima del viaggio per Tirana, poi in trincea sotto il fuoco nemico fino ad affrontare il gelo del monte Guri i Topit. A quota 2120 il nemico peggiore è proprio il freddo e gli alpini, mal nutriti e male attrezzati, combattono sotto terra e nelle trune ghiacciate la loro più dura battaglia di resistenza contro un esercito greco in forze e meglio organizzato.
Il dottor Vittorio Bellei è lì per loro, per aiutarli a superare la nottata, in alcuni casi a sopravvivere al male della lontananza. La sua professione, o forse missione, lo costringe a sentire la vita correre via dai suoi commilitoni, sotto forma di bomba a mano o di nostalgia fredda come le trincee gelate in alta quota. L’unico sollievo sembrano essere le partite a carte in tenda, tra un allarme e l’altro, il momento del pasto scarso e condiviso, il momento di cantare insieme per non sentire il silenzio, per non aver paura di quel silenzio.
Albanaia è quindi, e soprattutto, la storia di un uomo che si trova a dover confrontare il rigore dei principi con la comprensione umana degli affetti, l’insensatezza della sofferenza quotidiana con la sua legittimazione idealistica.
da un romanzo di
Augusto Bianchi Rizzidrammaturgia
Tommaso Amadio, Bruno Fornasaricon
Tommaso Amadioe
Coro ANA di Milano diretto dal M° Massimo Marchesottiscene e costumi
Aurelio Colomboregia
Bruno Fornasariproduzione
Teatro Filodrammatici di Milano-
«In questo racconto musicale il protagonista tocca vette altissime nel racconto di amici persi, ritrovati e infine falciati da scariche di mitraglia. E Fornasari […] dimostra di essere un regista e drammaturgo a tutto tondo. Da vedere.» (Patrizia Pertuso, Metro)