Nella sala di attesa di un centro di analisi per l’HIV un uomo e un ragazzo aspettano. Come vorresti che fosse questo luogo? Chiede uno all’altro, iniziano a pensare uno spazio diverso, prende vita un viaggio immaginario nei luoghi dell’eros. Si mettono a confronto le modalità di incontro di due generazioni, l’uomo con il suo immaginario legato alla poesia dell’intimità con uno sconosciuto e il ragazzo con la facilità delle applicazioni di incontro. Nell’andare a visitare con le parole i luoghi legati alle loro prime esperienze sessuali si interrogano sulla necessità della bellezza e sulla perdita dell’innocenza. Lo scorrere dei numeri sul tabellone li riporta alla realtà, al luogo di cura in cui si trovano. Come si affronta la notizia di essere malati? Una malattia legata ad un immaginario così tragico si porta via l’innocenza? La natura e le architetture evocate dai loro racconti sono ancora lì a creare un percorso alternativo da seguire per trovare cura e salvezza.