IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO – Saggio di recitazione, Accademia dei Filodrammatici

lunedì 19 Giugno 2023

Le allieve e gli allievi dell’Accademia dei Filodrammatici, a conclusione del biennio 2021-2023, saranno in scena per la prima volta sul nostro palco, diretti da Bruno Fornasari, con IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO, un’inquietante corrispondenza con l’attualità della guerra in Ucraina.

DOVE
Teatro Filodrammatici di Milano (piazza Paolo Ferrari, 6)


QUANDO

da mercoledì 28 Giugno a sabato 1 Luglio, ore 20:30
domenica 2 Luglio 2023, ore 16:00 e ore 20:30


Ingresso gratuito con prenotazione scrivendo a filodram@accademiadeifilodrammatici.it

Il dilemma del prigioniero (The Prisoner’s Dilemma), allestito dalla Royal Shakespeare Company per la regia di Michael Attenborough,
debutta nel luglio del 2001 al The Other Place di Stratford per poi trasferirsi, nel gennaio dell’anno successivo, sul palcoscenico londinese del Barbican.
La fiction consente a Edgar di fare riferimento a numerosi scenari di guerra contemporanei, dalla Palestina alla Cecenia, dalla Bosnia all’Irlanda del Nord, dal Kosovo all’Afghanistan, mostrando come la logica semplice e asettica dei modelli teorici si scontri con la complessità delle cause dei conflitti e con la difficoltà di costruire un linguaggio comune della pace.

I dialoghi di Edgar scandagliano con grande efficacia il sottotesto degli interessi reali che si cela sotto il linguaggio formalizzato della diplomazia e della politica internazionale, il divario tra ciò che una parte dice e quello che l’altra “sente”, i differenti significati che una parola assume a seconda di chi se ne appropria.
Il pubblico assiste al clima teso dei negoziati, agli sforzi per costruire un terreno d’intesa e al loro vanificarsi davanti agli squilibri di potere, agli interessi economici – in primis quelli degli stessi mediatori – e ai fantasmi della Storia.

Mettendo in discussione il ruolo dell’Occidente, in bilico tra il genuino desiderio di promuovere la pace ed il sostegno dei propri interessi politici ed economici, Il dilemma del prigioniero è un testo quanto mai “necessario” nella situazione internazionale attuale.

Come dimostrano le difficoltà d’interpretazione del conflitto Russia – Ucraina,  il pubblico dovrebbe oggi essere pronto a prestare ascolto alla complessità del lavoro di Edgar e ad interrogarsi su questi pressanti dilemmi che sono ormai entrati di prepotenza a far parte della nostra vita.

«Il modo per evitare i pericoli dell’intossicazione da storia o della dipendenza da storia è vederla non come un ammasso di eventi, una montagna di ricordi opprimenti, ma come un fecondo campo di ricerca e interpretazione, cosicché il passato divenga il materiale con cui costruire il futuro.»

Amos Oz, 1992

«Perché uccidiamo i bambini? Perché un giorno cresceranno e allora dovremo ucciderli.»

Soldato serbo, 1992

L’autore

Formatosi nei gruppi di teatro alternativo degli anni ’70, David Edgar (n. 1948) è stato ed è tuttora una delle voci più importanti del teatro politico britannico. Con Destiny (1976) e Maydays (1983), scritti per la Royal Shakespeare Company, ha offerto un affresco di taglio epico della scena politico-sociale inglese dal dopoguerra al periodo Thatcher. Sempre agli anni ’80 risale il suo fortunatissimo adattamento del Nicholas Nickleby di Charles Dickens per la RSC. All’inizio degli anni ’90, in sintonia con i mutamenti epocali prodotti dalla fine della Guerra fredda e dal crollo del muro di Berlino, Edgar sposta la sua attenzione sul nuovo ordine europeo e mondiale con la trilogia che comprende The Shape of the Table (1990), Pentecost (1994) e The Prisoner’s Dilemma (2001).

Oltre che per il teatro Edgar scrive per la televisione.

Nel 1989 ha fondato all’Università di Birmingham il primo corso postlaurea britannico in drammaturgia e lo ha diretto per un decennio. Non ha mai abbandonato la sua prima attività, quella di giornalista: i suoi articoli compaiono regolarmente sui maggiori quotidiani e periodici britannici.

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