Se all’inizio del secolo scorso Pirandello ci raccontava la storia di un uomo che, grazie a una serie di coincidenze, ritrovava una nuova identità e una nuova vita, oggi le cose sembrano molto diverse.
Il nostro Mattia Pascal, diversamente dal personaggio di Pirandello, è un ingegnere sposato con figli; due gemelli, che la meccanica della vita ha voluto infilargli tra i raggi della bicicletta durante una scampagnata con quella che poi diventerà sua moglie. Un uomo con alle spalle un matrimonio di 16 anni, qualche mutuo e tanti debiti.
Sun Tzu, ne L’arte della Guerra scriveva: “In ogni conflitto le manovre regolari portano allo scontro e quelle imprevedibili portano alla vittoria“.
Il nostro Mattia decide per una manovra imprevedibile, sparire, azzerare il cronometro.
Ma dovrà fare i conti col mondo di oggi, un mondo rimpicciolito e tecnologico, dove trovare un angolino discreto, in cui ricominciare da zero, è un’impresa titanica.
ispirato a
Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandelloautore
Bruno Fornasariregia
Bruno Fornasaricon
Tommaso Amadio, Marta Belloni, Matthieu Pastore, Valeria Perdonò, Michele Radicemovimenti/vocals
Marta Belloniscene e costumi
Erika Carrettadisegno luci
Enrico Fiorentinosuono
Andra Dianaproduzione
Teatro Filodrammatici di Milanocrediti fotografici
Umberto Terruso-
«Convince lo spettacolo scritto e diretto da Bruno Fornasari come un puzzle contemporaneo che procede per frammenti e schegge collegando episodi e punti di vista tra passato e presente. Ricercato nella struttura drammaturgica, efficace nel risultato a incastro che costringe il pubblico ad assecondare il crescendo di tensione. Agile il bel quintetto di attori con Tommaso Amadio nel ruolo del protagonista. Uno spettacolo intelligente.» (Sara Chiappori, La Repubblica)
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«Lo spettacolo punta tutto sull’opposizione “nascita – rinascita” gestendo il percorso attraverso una narrazione diretta con il pubblico. Gli attori “giocano” con gli spettatori passando senza alcun problema da registri basati sull’ironia a toni più intimisti creando un ottimo lavoro di gruppo.» (Patrizia Pertuso, Metro)